
Nella stessa pagina, su quattro colonne, apprendiamo che da circa due mesi e mezzo la strada provinciale che collega Tellaro al resto del mondo è esposta a “condizioni di grave rischio per i mezzi e le persone”. E su questo ormai non ci sono più parole per esprimere la nostra indignazione e la seria preoccupazione per l'incolumità di tutti e tutte.
A tutto questo si aggiungono le dichiarazioni (Il Secolo XIX, 24 gennaio 2015) sulla mancata emissione del divieto di balneazione in seguito alla rottura delle fogne, quest’estate a Tellaro, che gli è costata un esposto per omissione di atti d’ufficio. Dichiarazioni gravi che evidenziano la leggerezza con cui non solo non si rispettano le regole (perché non chiama l’ARPAL per fare le analisi? forse perché neanche il mare mosso quest’estate sarebbe stato in grado di mettere a posto le cose?) ma si prendono decisioni che riguardano la salute delle persone in modo superficiale e arbitrario.
Crediamo come cittadine e cittadini di Tellaro che il Sindaco abbia, per l’ennesima volta, superato i limiti della decenza. Non solo non si fa carico di garantire, in modo efficiente e continuativo, la sicurezza e la salute dei suoi cittadini ma li inganna e li ignora ancora una volta rispetto alla legittima istanza di partecipare a una decisione che riguarda il futuro del loro borgo.
Tre argomenti (scuola, fogna, frana) apparentemente distanti tra loro ma che in realtà parlano di un cattivo governo del territorio e della cosa pubblica, ovvero di quei beni comuni che appartengono a tutti e a tutte. La scuola, la terra e il mare sono tutto quello che abbiamo e su cui dobbiamo investire per garantire la sopravvivenza di Tellaro e un futuro per le nostre figlie e i nostri figli. Su argomenti così vitali per la nostra comunità fino adesso abbiamo visto solo cecità, approssimazione, incompetenza, molta arroganza ma soprattutto nessun progetto.
Sul fronte della scuola, che presidiamo da oltre due anni, abbiamo chiesto nell’incontro con l’assessore Carrozzi (9 gennaio 2015) di vedere il progetto dell’alberghiero e ci è stato risposto che non esiste ancora, abbiamo chiesto di avere un’analisi dei costi e dei benefici che tale progetto potrebbe portare a Tellaro ma anche questi non sono stati valutati. Allora ci chiediamo come fa un progetto che non esiste ad essere un punto irrinunciabile di un programma (che peraltro non lo prevedeva per niente)? Come non chiedersi quali sono i reali interessi dietro questi investimenti? Come non chiedersi se non fosse stato più saggio accedere ai fondi regionali per mettere a posto le scuole del Comune o anche solo decidere di investire gli 80.000 euro, che il Comune deve versare per mettere in esecuzione la Delibera Regionale, per affrontare i lavori necessari sulla rete fognaria o sul mantenimento del territorio. E invece si decide di investire su un progetto non condiviso dalla cittadinanza, sottraendo un bene prezioso alla comunità lericina senza dare alcuna garanzia delle ricadute positive sul territorio.
Tutto questo accade in un momento in cui il declino culturale, economico e sociale di Lerici è evidente e incide drammaticamente sulla vita di tutte e di tutti. Assistiamo solo a giri di soldi, progetti campati in aria e uno sfascio della cosa pubblica sia materiale che morale senza precedenti.
Noi, mamme del momento, abbiamo indicato con il nostro lavoro gli elementi chiave per una possibile rinascita: scuola, territorio, competenze, comunità sono gli assi portanti di un progetto di futuro che punta alla rivitalizzazione dei borghi, alla creazione di posti di lavoro attraverso la costruzione di reti tra soggetti ed enti e alla rinascita culturale di questo luogo.
Ancora una volta ribadiamo che questo Sindaco e la Giunta in brandelli che lo accompagna non ci rappresentano, non ci tutelano e ci indignano come cittadine.
Chiediamo a chiunque abbia a cuore questa comunità di esprimere il proprio dissenso, in modo chiaro e netto. Lo chiediamo in primis al Comitato di Frazione e alle associazioni presenti a Tellaro ma lo chiediamo anche a tutte le altre associazioni presenti sul territorio e ai singoli cittadini e cittadine. Noi proseguiamo la nostra lotta con le forme che riterremo più opportune.
La scuola di Tellaro non si tocca.
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