L’associazione “le mamme del momento” e il
Comitato Pro Scuola della Serra intendono con il presente comunicato portare il
loro contributo alla discussione sulle scuole del Comune di Lerici. La recente
decisione dell’Amministrazione comunale di riportare nella scuola “G. Pascoli”
di Tellaro le classi della scuola a tempo pieno, temporaneamente trasferite nel
plesso di Via Gozzano a San Terenzo, ci ha colto di sorpresa. Non ci
aspettavamo che questa decisione, da noi tanto attesa, sarebbe stata presa in
questo momento e con queste modalità. Una decisione temporanea in attesa che la
sede di Via Gozzano sia messa a norma e che il percorso partecipato, chiesto da
noi con forza, venga avviato.
La prima reazione è stata di grande gioia e
soddisfazione nel sapere che
la scuola di Tellaro avrà un’altra opportunità di
esistere e di offrire le sue risorse ai bambini, alle bambine, alle insegnanti
e alla cittadinanza tutta. Affinché questo possa avvenire nel migliore dei
modi, abbiamo già offerto la nostra collaborazione, a titolo volontario e nei
modi che saranno ritenuti opportuni e necessari, all’Amministrazione comunale e
al Consiglio d’Istituto. Una collaborazione per sostenere la scuola in un
momento come questo che la vede impegnata in un grande sforzo organizzativo. Un
sostegno sia sul piano materiale (p.e. interventi per la sistemazione
dell’immobile) sia sul fronte del clima di accoglienza, ascolto e sostegno
delle istanze che potrebbero venire dai genitori e dal mondo della scuola per
fare fronte a tutti gli eventuali disagi nel rientro dei bambini, delle bambine
e degli insegnati nella scuola di Tellaro.
Ma è inutile negare che, accanto alla gioia,
è subito emersa la preoccupazione e il dispiacere per il riacutizzarsi di un
conflitto tra genitori, cittadini, persone. Un conflitto che da sempre non
abbiamo voluto e abbiamo cercato di mediare attraverso i contenuti della nostra
battaglia in difesa delle piccole scuole del Comune di Lerici. Sul fronte delle
questioni materiali, sollevate dai genitori di San Terenzo e avvallate dal suo
Comitato di frazione, abbiamo dato risposta e offerto soluzioni in una lontana
lettera del 30 agosto 2012. La scuola di Tellaro non avrà mai una palestra, un
auditorium, un laboratorio scientifico ma ha altro. Beni immateriali e
materiali il cui valore pedagogico ed educativo è stato ampiamente documentato
dalla mostra “La scuola del futuro”, e sostenuto dagli interventi di illustri
esponenti del mondo della scuola che hanno portato il loro contributo di
riflessioni alla nostra battaglia. La scuola di Tellaro non ha un accesso per
disabili, ma lo avrà tra poco come da impegni presi nella lettera del 30 agosto
2012. Il valore sociale, culturale e formativo di questa scuola non può essere
oggetto di tagli ma, se proprio vogliamo fare i conti, i costi della scuola di
Tellaro e della Serra non sono così elevati (come ampiamente documentato) da
giustificare un taglio di servizi così essenziali per le comunità.
La difesa delle scuole di Tellaro e della
Serra è la difesa di tutte le scuole del Comune di Lerici perché si basa su un
principio “una scuola in ogni borgo, ad ogni borgo la sua scuola!”. Un
principio che è un progetto di comunità, di scuola, di territorio che vede
nella Costituzione e nella difesa dei beni comuni i suoi fondamenti.
Vedere
ricondotto il problema alle solite questioni materiali ci restituisce un’idea
di comunità disgregata, impegnata a tutelare i propri interessi senza alcuna
volontà di condividere con gli altri e le altre la costruzione di un percorso
(come potrebbe essere quello partecipato) dentro cui fare vivere le istanze di
tutti e operare delle scelte. Le scelte, però, portano necessariamente a delle
rinunce ed è su questo che si costruisce la responsabilità sociale che è
diversa da quella individuale. È sull’aspetto della responsabilità sociale che
il dispiacere è più forte: sapere che i genitori di San Terenzo, hanno già
raccolto le firme per ritirare i loro bambini dalla scuola di Tellaro significa
non avere alcuna forma di responsabilità nei confronti della comunità in cui
vivono. Ritirare i loro bambini potrebbe avere come prima conseguenza, oltre al
ricatto morale nei confronti della Dirigenza scolastica e dell’Amministrazione
comunale, quello di far nascere a Tellaro una pluriclasse. Pur ritenendo che la
pluriclasse non sia un mostro pedagogico (infatti è presente in diversi stati
europei anche come modello educativo di avanguardia) riteniamo importante che
le classi attualmente presenti in via Gozzano tornino nella loro formazione
completa a Tellaro per evitare la perdita di posti di lavoro. La difesa del
lavoro per noi è altrettanto importante della difesa della scuola, perché sono
i valori su cui si fonda la nostra Costituzione e il nostro essere cittadini e
cittadine. Ci teniamo quindi a far sapere che la pluriclasse può essere evitata
e i posti di lavoro possono essere salvati se i genitori decideranno di non
ritirare i loro bambini dalla scuola a tempo pieno di Tellaro.
La seconda conseguenza dell’azione portata
avanti dai genitori di San Terenzo è quella di esprimere una sorta di condanna a morte nei confronti di una
scuola e di un borgo del Comune di Lerici.
Siccome non ci spieghiamo un tale
accanimento, crediamo che le ragioni debbano essere altre. Quest’anno, a
settembre, la scuola “gemella” della Serra, che condivide con Tellaro il tempo
pieno, il piano formativo ma soprattutto l’assenza della palestra,
dell’auditorium e dei laboratori, accoglierà una prima elementare composta da
circa 25 bambini e bambine, provenienti da tutti borghi del Comune di Lerici,
con la gioia e la soddisfazione di tutti. Potrebbero i genitori di San Terenzo
farci sapere, con onestà e coraggio, cosa rende la scuola di Tellaro così
impraticabile?
Infine ci auguriamo sinceramente che questa
possibilità data alla scuola di Tellaro possa essere l’inizio di una proficua e
permanente collaborazione tra il mondo della scuola, i cittadini, le cittadine
e l’Amministrazione per dare vita a un “patto per la scuola” capace di sostenere
la nostra più importante istituzione democratica.
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