
Due dichiarazioni ufficiali e una
“rubata” da parte del mondo scuola, in un anno e mezzo in
cui si è discusso
molto e in diverse sedi di quanto l’Amministrazione si proponeva di fare,
equivalgono per noi a un silenzio complice e soprattutto fanno emergere quello
che la scuola si è sempre rifiutata di ammettere ovvero la propria responsabilità
nel decretare la chiusura di due sue scuole. Le dichiarazioni parlano chiaro:
il Consiglio d’Istituto e il Collegio docenti hanno da sempre lavorato,
nell’ombra, per accorpare il tempo pieno nella sede di Via Gozzano e sono stati
in silenzio perché erano sicuri di avere la situazione sotto controllo.
In questo anno e mezzo, ci si sarebbe
aspettato (ed è stato anche chiesto) che l’Istituzione scuola “imponesse” di
essere presente, ascoltata, consultata costantemente dall’Amministrazione
impegnata nella riorganizzazione dell’assetto scolastico. Ma nulla è stato
fatto in questa direzione, era più comodo dire noi non siamo stati
interpellati.
In questo anno e mezzo, ci si sarebbe
aspettato (ed è stato anche chiesto) un segnale di apertura, di interesse verso
il lavoro dei comitati sui temi della scuola, della nostra scuola. Ma anche in
questo caso il nulla, era più facile definirci “estranei” (Il Secolo XIX, 25 settembre 2013 - La Nazione,
26 settembre 2013).
In questo anno e mezzo noi ci si
saremmo aspettati che la scuola difendesse le sue scuole, che sostenesse i
genitori che si sono impegnati per dimostrare il valore di queste esperienze
scolastiche, che si impegnasse per rilanciare il suo Istituto Comprensivo e
invece ha lasciato campo libero al progetto dell’Amministrazione che nei fatti
ha smantellato l’Istituto Comprensivo.
Neanche la manifestazione di piazza
con anziani, bambini, cittadini interessati al tema della scuola vi ha scosso e
oggi uscite con il vostro bel comunicato a “cose fatte”.
A “cose fatte” un’istituzione che si
rispetti avrebbe dovuto chiedere all’amministrazione di dargli tutto quello che
le serve per garantire un’offerta educativa e formativa di qualità nelle nuove
condizioni che si sono determinate. Un atteggiamento di questo tipo avrebbe
trovato ampio consenso e sostegno nell’opinione pubblica. Invece è desolante
che dal mondo della scuola non venga fuori un gesto di dignità, di empatia con
i suoi “utenti”, di volontà di dare il meglio comunque, ma solo di
ostruzionismo e chiusura. Se la scuola è fatta dalle persone, cosa stanno
esprimendo adesso queste persone?
L’atteggiamento del “mondo scuola” si
conferma autoreferenziale, chiuso a ogni tipo di confronto, disinteressato ad
accogliere, anche criticamente, le posizioni dei comitati e dei borghi,
incapace di svolgere un ruolo attivo in un percorso che si poneva come
obiettivo quello di riorganizzare l’assetto scolastico non solo nei luoghi ma,
a quanto si legge nel vostro comunicato, anche nella proposta didattica e
formativa.
E’ sorprendente rilevare come, solo
oggi, abbiate valutato gli effetti che la decisione dell’amministrazione porta
con sé (perdita di posti di lavoro, necessità di nuove assunzioni di personale
ata, difficoltà nel garantire l’offerta didattica del tempo pieno, etc.). Era
vostro dovere segnalare prima quelle che erano le vostre osservazioni sulle
criticità connesse ad ogni tipo di scenario (che in fondo erano solo tre – non
certo un lavoro da veggenti!).
In tutto questo, è desolante
constatare ancora una volta come il vostro intervento non tenga conto della
necessità dei genitori degli esordienti di essere rassicurati sul futuro dei
loro figli e delle loro figlie proprio in questi giorni in cui stanno
effettuando le iscrizioni.
Se si vuole rimettere in discussione
tutto, noi siamo disponibili ma si riparte dalla situazione di quattro anni fa:
con la scuola di Tellaro aperta che lavora insieme a quella della Serra. Il
tempo pieno a Pugliola non rappresenta la soluzione che noi desideravamo perché
determina la chiusura delle scuole di Tellaro e della Serra, per cui ci siamo
battuti e continueremo a farlo, ma è certamente un segnale di accoglimento di
alcune istanze che i comitati hanno portato avanti nella loro battaglia.
Infine, per dovere di cronaca, vogliamo fare sapere alla cittadinanza
che circa 50 giorni fa sono stati chiesti da alcuni genitori che appartengono
ai comitati copia delle delibere del Consiglio di istituto. A oggi non è stata
data alcuna risposta scritta e motivata, come previsto dalla normativa vigente,
dell'eventuale accoglimento e/o diniego della richiesta. La mancanza di
trasparenza dell’Istituto Comprensivo di Lerici è inammissibile visto che
basterebbe rendere pubblici sul proprio sito le delibere dei suoi organi
rappresentativi e tutte le informazioni che riguardano i bambini, genitori che
frequentano l'istituto comprensivo. Nel 2014 non è una richiesta assurda!
COMITATO PRO SCUOLA LA SERRA LE MAMME DEL MOMENTO
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