RIFLESSIONI, SPUNTI, RIFERIMENTI PER LA NOSTRA BATTAGLIA IN DIFESA DELLE PICCOLE SCUOLE DEL COMUNE DI LERICI

giovedì 28 marzo 2013

La scuola del futuro



Abbiamo finalmente creato una piccola galleria di foto della mostra "La scuola del futuro": il primo amatissimo progetto dell’associazione. Una mostra sulla scuola di Tellaro per far conoscere a tutti e tutte la storia di questa scuola, il valore della sua esperienza didattica e il suo radicamento nel territorio e nel paese. La preparazione della mostra, che è stata aperta un mese (8 dicembre 2012-6 gennaio 2013) negli spazi della scuola di Tellaro, è stato un lavoro impegnativo ma molto importante dal punto di vista documentale e soprattutto umano. Abbiamo raccolto in circa due mesi una documentazione straordinaria: fotografie, elaborati degli alunni e delle maestre che hanno frequentato la scuola, e soprattutto circa 30 video-interviste rilasciate da tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato alla vita della scuola e che rappresentano un documento originale e ricco di spunti e riflessioni. 
La mostra ha ricostruito la storia di questa scuola a partire dal 1920-1930 quando la scuola a Tellaro si identificava con la maestra Eoa Rainusso una donna la cui vita meriterebbe una mostra a parte. Ha valorizzato la grande stagione del tempo pieno, con tutta la carica di sperimentazione e ricerca documentata dagli elaborati, e ha voluto riempire il silenzio della scuola di oggi, vuota di bambini, con i ricordi e le testimonianze delle persone che l’hanno abitata – le video interviste appunto. Ma la mostra non è stato solo questo. Abbiamo infatti voluto mantenere la promessa del suo titolo “la scuola del futuro” indicando la nostra idea per il futuro: la scuola di Tellaro va riaperta e restituita ai bambini e alle bambine. Un’idea arricchita dai tanti bambini e bambine che hanno frequentato i laboratori; dalle parole, dai pensieri e dai gesti di tutte le persone che hanno vissuto la mostra come uno spazio di incontro e di scambio e dalla nostra lettera aperta sulla scuola che vorremmo.
La mostra è stata, forse più di tutto, una straordinaria esperienza umana grazie all’entusiasta, generosa e appassionata partecipazione di tutte le persone che sono state contattate o che spontaneamente ci hanno cercato. Possiamo dire che la scuola di Tellaro è in grado ancora oggi di risvegliare in tutte le persone che abbiamo incontrato ricordi di gioia e abbagliante bellezza, emozioni profonde e sentimenti di orgoglio e di gratitudine. E questo è un patrimonio di valore inestimabile che era impensabile potesse essere collegato ad una esperienza scolastica.
Fare la mostra è stato questo: misurarsi con una serie di fatti, di esperienze, di vissuti raccontati con assoluta normalità ma che invece costituiscono i tasselli di un’esperienza di grande valore didattico e pedagogico che forse non è stata adeguatamente compresa o forse solo non è stata adeguatamente comunicata all’esterno e condivisa.

La scuola di Tellaro è un bene comune, un bene che le persone hanno condiviso grazie alla loro attiva partecipazione alla vita della comunità. Basti pensare che la scuola è stata voluta dai cittadini di Tellaro che hanno partecipato alla sua nascita e vita: gli uomini offrendo gratuitamente il lavoro per l’adeguamento degli spazi, le donne offrendo il loro lavoro per la mensa, il ristorante la Gritta che ha preparato i primi pasti per i fortunati bambini.

La scuola di Tellaro è stato il più solido anello di congiunzione tra generazione e generazione. Il percorso educativo ha infatti spesso visto la partecipazione degli anziani del paese alla vita della scuola. Molti elaborati degli alunni partivano dalla storia orale sulle tradizioni, i proverbi, il dialetto, la vita del passato, il cibo.

La scuola di Tellaro non si è chiusa nel confine del suo edificio ha usato tutti gli spazi che aveva a disposizione intorno a se: ha fatto feste e ricreazioni in piazzetta, educazione alle scienze a Fiascherino, Trigliano e nelle piane, educazione alla lettura e alla scrittura alla marina, educazione alla storia a Portesone e Barbazzano, educazione motoria nella natura. A Tellaro la natura è stata maestra, il paese è stato lo spazio della libertà, la bellezza è stata il contesto predisponente all’apprendimento.

La scuola di Tellaro si è aperta al mondo grazie alla presenza di tanti bambini stranieri, agli scambi con scuole di altri paesi, agli incontri con intellettuali (Maggiani, Bertolucci, Tonelli, Bertolani, Bellatalla) che hanno portato il mondo a scuola. 

Alcune delle scelte pedagogiche della scuola di Tellaro, e della Serra, hanno anticipato senza teorizzarlo alcuni modelli pedagogici che oggi sono al centro dell’attenzione di studiosi, genitori e servizi educativi: parlo delle scuole outdoor inventate in Svezia e diffuse in tutta l’Europa del nord, della pedagogia esperienziale della natura e della scuola ecologica fondata in Italia da Zavalloni.

Per noi oggi sono le scuole dei borghi, servizi essenziali, presidi di cultura e civiltà dighe contro lo spopolamento. Modelli di scuola, di educazione che riflettono scelte culturali precise e che impongono scelte politiche altrettanto chiare.
Insomma la scuola di Tellaro, come quella della Serra, con la loro storia parlano a noi di una scuola in grado di mettere a sistema le risorse del territorio, le capacità umane e i diritti dei bambini e delle bambine. Un modello di scuola che c’è nel nostro comune e che ha il diritto di continuare a esistere perché è un’opportunità per tutti i bambini di questo paese e quindi del mondo perché i bambini ovunque nascano sono cittadini del mondo. 

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