RIFLESSIONI, SPUNTI, RIFERIMENTI PER LA NOSTRA BATTAGLIA IN DIFESA DELLE PICCOLE SCUOLE DEL COMUNE DI LERICI

lunedì 30 marzo 2015

Grazie Giorgio!


Avevamo chiesto a Giorgio Ghio se poteva farci avere le slide del suo bellissimo intervento a Tellaro ed eccole! Non essendo delle maghe del computer avrete da ridire sul sistema di consultazione, ma intanto sono qui a disposizione di tutte e di tutti. 
Riflessioni, citazioni, riferimenti e spunti intorno al gioco, al suo ruolo educativo e pedagogico, alla sua capacità di liberare risorse e di fare crescere. 
GRAZIE GIORGIO!


1- IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
Non siamo qui per giocare, chiaro!?
A SCUOLA NON SI GIOCA ! PERCHE?
Giocare = perdere tempo
Giocare = non è cosa seria
Giocare = non è cosa importante. ( lo fanno solo i bambini ... )

CONVINZIONE PROFONDA: IMPARARE E’ FATICA!

2- IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
nel documento del governo “la buona scuola” (136 pagine)
la parola gioco compare tre volte, due riguarda il termine mettersi in gioco e la terza il termine video- gioco.

la parola giocare appare una volta con il significato di “giocare la partita dell’istruzione”.
Per fortuna si parla di laboratori e di creatività, ma se non si passa dalla valorizzazione del gioco, dell’atteggiamento ludico, naturale nel bambino, per chi è buona questa scuola?


3- IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
In realtà tutta la psicologia dell’età evolutiva e la pedagogia concordano nel dire che
GIOCARE = APPRENDERE
che il bambino apprende, fin dalla nascita, attraverso il gioco.
che il gioco è un importante fattore di sviluppo perché permette al bambino di sperimentare prima e di consolidare poi nuove competenze sia cognitive sia socio-

affettive

4 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
EDUCAZIONE ATTIVA
– DEWEY, CLAPAREDE, DECROLY, MONTESSORI, FRENET
per L’EDUCAZIONE ATTIVA IL GIOCO E’ L’ATTIVITA’ FONDAMENTALE DEL BAMBINO
Nel fanciullo uno dei principali bisogni è il gioco.
Il bisogno di giocare: è proprio questo lo strumento di mediazione tra la vita dello scolaro ed il programma scolastico, l'elemento che potrà conciliare la scuola con la vita.
(Eduard Claparède)

«Il movimento non è soltanto espressione dell’io, ma fattore indispensabile per la costruzione della coscienza, essendo l’unico mezzo tangibile che pone l’io in relazioni ben determinate con la realtà esterna. Perciò il movimento è un fattore essenziale per la costruzione della intelligenza, che si alimenta e vive di acquisizioni ottenute dall’ambiente esteriore» (Maria Montessori )

5 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
IL GIOCO PER IL BAMBINO E’ L’ATTIVITA’ PRINCIPALE Perché soddisfa molti suoi bisogni fondamentali:
CONTATTO CORPOREO RICONOSCIMENTO - INCORAGGIAMENTO FIDUCIA
SICUREZZA
APPROVAZIONE
APPARTENENZA
ESPLORAZIONE - IMMAGINAZIONE


6 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
PER L’ EDUCAZIONE ATTIVA
IL BENESSERE DEL BAMBINO E’ PRESUPPOSTO PER L’APPRENDIMENTO.
L’APPRENDERE E’ UN’ATTIVITA’ SPONTANEA , NATURALE E GENETICAMENTE
DETERMINATA COSI’ COME IL GIOCARE.

QUANDO IL BAMBINO VIVE NEL BENESSERE, CIOE’ QUANDO I SUOI BISOGNI
SONO SODDISFATTI ALLORA PUO’IMPARARE FACILMENTE.

SE VUOI CHE UN BAMBINO PROCEDA NEL SUO ERCORSO DI APPRENDIMENTO FALLO SENTIRE BENE -FALLO GIOCARE!

7 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
IN REALTA’ L’ATTIVISMO PEDAGOGICO RIPRENDEVA CON ENFASI LE CONSIDERAZIONI DEI PIU’ IMPORTANTI STUDIOSI DELL’INFANZIA E DELL’EDUCAZIONE:
PLATONE: “ Educa i ragazzi col gioco, così riuscirai meglio a scoprire l'inclinazione naturale.”
MONTAGNE: “Bisogna sempre aver presente che i giochi dei bambini non sono solo giochi e che occorre giudicare i nostri figli attraverso di essi, considerandoli come le loro azioni più serie.”

8 -IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
JEAN PIAGET
- l’attività ludica orienta verso uno sviluppo completo
- la crescita del bambino , che procede per tappe, è correlata strettamente al gioco.

IL GIOCO
EVOLUZIONE DEL GIOCO NELLA TEORIA DI PIAGET
Gioco di esercizio ( 0 -2 anni) Gioco simbolico o di finzione (2- 6 anni)
Gioco di regole (dai 6 anni)

9 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
EVOLUZIONE DEL GIOCO DI REGOLE (Piaget)
  1. Il bambino non tiene conto di alcuna regola (2-3 anni)
  2. Il bambino si uniforma agli altri senza comprendere lo scopo delle regole (3-5 anni)
  3. “Cooperazione incipiente” (7-8 anni) i bambini capiscono che è necessario cooperare per garantire il rispetto delle regole ed assicurare la validità della gara; ciò è possibile perché hanno preso coscienza della competizione/collaborazione.
  4. (8 -11 anni) I bambini riescono a pattuire le regole con chiarezza e prendono gusto a codificarle minuziosamente, interessandosi di tutte le possibili varianti e al diverso
carattere che il gioco così assume.
IL GIOCO
GIOCO DI REGOLE: sono stabiliti a priori il momento e il modo in cui deve essere realizzato l’esercizio e la finzione. È caratterizzato dal carattere competitivo e dal fatto che il comportamento dei partecipanti è stabilito in anticipo da regole condivise.
Piaget considera i giochi di regole come adattivi: attraverso di essi il bambino apprende la competizione, la negoziazione, la persuasione, il conflitto ed il compromesso tra pari; si realizza così, nel bambino un declino del periodo “egocentrico” e lo sviluppo della socializzazione e delle competenze cognitivo-sociali.

9 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
règola s. f. [dal lat. regŭla (der. di regĕre, lat. propr. «guidare diritto» , dirigere, governare»)
Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che è tenuto a rispettare.
Lo spirito di competizione o di cooperazione che derivano dalle relazioni interpersonali, soprattutto in ambienti che favoriscono le relazioni tra pari quali la scuola, la palestra ecc., portano il bambino a preferire giochi in cui le regole vengono viste non più come imposizioni da accettare, seppur malvolentieri,

ma come mezzi necessari per il buon andamento del gioco

10 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
La comparsa delle regole determina la fine del gioco infantile propriamente detto e inaugura una fase di crescita, altamente educativa, in cui viene stimolato l'autocontrollo del bambino, la sua capacità di concentrazione, di memoria ecc.
i giochi con regole che richiedono operazioni mentali più o meno complesse (si pensi al gioco delle carte, degli scacchi, i giochi sportivi), presuppongono il raggiungimento di una determinata fase cognitiva e costituiscono esercizi fondamentali per l'attività intellettiva.

11 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
E A SCUOLA ?
IL GIOCO COME STRUMENTO DI SVILUPPO DI ABILITÀ E COMPETENZE PER:
LO SVILUPPO COGNITIVO E L’APPRENDIMENTO
LO SVILUPPO SOCIALE ELA RELAZIONE TRA PARI
LO SVILUPPO AFFETTIVO ED EMOTIVO

12 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
UNA FINALITA’ IMPRESCINDIBILE DELLA SCUOLA E’ QUELLA DI:
fornire al bambino un contesto di gioco adeguato al suo sviluppo affinchè le modalità attraverso le quali si esprime siano realmente utili alla sua crescita cognitiva, emotiva, psicofisica e sociale.
E...
INSEGNARE A GIOCARE

13 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
Attraverso il gioco, il bambino sperimenta numerose abilità, mette alla prova le proprie potenzialità, saggia la socialità, sviluppa strategie di approccio e conoscenza del mondo che lo circonda: opera concretamente percorsi metacognitivi.
Tutti i giochi che richiedono l'acquisizione di regole o strategie esatte per il loro svolgimento, possono essere considerati come tecniche di didattica metacognitiva : domino, dama, memory , tris, battaglia navale, giochi di carte, da tavolo e ... chi più ne sa giocare, più ne metta.

14 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
GIOCO E COMPETENZE COGNITIVE , AFFETTIVE, SOCIALI
l’espansione del vocabolario,
l’arricchimento della capacità espressiva ed immaginativa,
lo sviluppo della capacità di comprendere il punto di vista altrui,
il provare ed esprimere le proprie emozioni,
la capacità di attenzione, di memoria, di concentrazione. l’aumento delle abilità di pensiero divergente,
lo sviluppo di una disposizione alla flessibilità
la capacità di mettere in atto forme di problem solving.
la capacità di collaborare, di cooperare
Le competenze psico-motorie, la manualità, la coordinazione,

QUALI GIOCHI -
E A SCUOLA ?
QUALI SPAZI


15 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
ESEMPI DI CATEGORIE DI GIOCHI: GIOCHI AL CHIUSO E ALL’
DI MOVIMENTO - DI LOTTA DI ATTENZIONE LINGUISTICI – DI PAROLE LOGICI -
MATEMATICI CANTATI
DI CONOSCENZA DI FIDUCIA ESPRESSIVI COOPERATIVI

APERTO
CORTILI- AULE- CORRIDOI

GIOCARE CON I MATERIALI: IL LABORATORIO.

16 - L GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
E A SCUOLA ?
IL RUOLO DELL’ADULTO: GARANTE

Della riuscita del gioco
Della partecipazione di tutti
Del rispetto delle regole
Della valutazione e valorizzazione dell’esperienza


17 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
IL GIOCO COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE FORMATIIVA
Da parte dell’insegnante
Osservazione dei bambini per la comprensione dei loro bisogni, interessi, abilità e per favorire riflessione di gruppo sull’esperienza
Da parte dei bambini
riflettere sulla propria esperienza e comunicarla Valutare il proprio stato d’animo – auto-percezione Comprendere le caratteristiche dei vari giochi
A GIOCARE SI IMPARA.
E soprattutto SI IMPARA A GIOCARE BENE!


18 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
Diritto al gioco
Fammi giocare solo per gioco 
Senza nient'altro, solo per poco 
Senza capire, senza imparare 
Senza bisogno di socializzare 
Solo un bambino con altri bambini 
Senza gli adulti sempre vicini 
Senza progetto, senza giudizio 
Con una fine ma senza l'inizio 
Con una coda ma senza la testa 
Solo per finta, solo per festa
Solo per fiamma che brucia per fuoco
Fammi giocare per gioco.

filastrocca di Bruno Tognolini

19 - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
FINE

19 bis - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
– GIOCO E NUOVE TECNOLOGIE ovvero QUALE SCUOLA PER I NATIVI DIGITALI?
Secondo l’ONU nel 2020 l’80% degli abitanti del pianeta avrà in mano un SUPERCOMPUTER della stessa identica potenza di quello usato dalla NASA nel 1969 per mandare il primo uomo sulla luna.
E LA SCUOLA ?

ancora - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
IL FUTURO ovvero LA RIVINCITA DEL GIOCO
“I SERIOUS GAME” I GIOCHI SERI SARANNO IL FUTURO DELL’EDUCAZIONE
nel gioco il bambino procede per tentativi La sua attività è molto più vicina di quella dell’adulto all’uso
Intelligente dei supporti informatici e multimediali.


e ancora - IL GIOCO A SCUOLA – SPAZI E TEMPI
E’ possibile indicare tre modi di vedere la relazione tra il gioco e lo sviluppo delle competenze e delle abilità del bambino
(1) il gioco riflette il livello di sviluppo del bambino e, di conseguenza, può essere usato come strumento diagnostico;
(2) il gioco fornisce l’opportunità di esercitare le proprie abilità.
(3) il gioco è una causa diretta del cambiamento evolutivo.
In ultima analisi il gioco viene concepito come motivazione e spinta dello sviluppo di diverse abilità e al contempo come indicatore del livello di sviluppo stesso.


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